
RADICE IDEOLOGICA
Radice ideologica
ossidata di ruggine
odorosa di umidità
riscaldata da un fuoco
di tubi al neon.
Vediamo crollare insieme
i muri del tempio antico
che si è fatto stretto.
Il tallone
ingigantito mi assorbe
lasciandomi nudo.
Se potessi ora
afferrare un attimo.
L’attimo più importante.
Moltiplicarlo.
Renderlo infinito
nel raggio di ventiquattro ore.
Dilatarlo e poterne approfittare.
Colmare di sterco la prima metà
e lasciare l’altra pulita
per riempirla
di inchiostro umido
che mi convinca.
Avere il tempo
di rispolverare la calce
per averne di nuova.
Ricominciare a scavare
con un solo atomo in mano
di possibilità.
Ricostruire una membrana
che possa vedere
e che mi possa parlare
senza l’involucro attuale.
Senza avere nelle nari
quell’odore di pesce guasto
che non riesco a scordare
ch’era quasi mio amico.
Trovare una nuova ideologia
anche senza radici
ma che mi convinca
senza pulsare di decadenza
permettendomi almeno
di poter fare
ancora qualche respiro
senza voltarmi sempre.