Accade di odiare l’odio insincero che saltuariamente si può provare per se stessi, non tanto perchè odio ma perchè insincero.

Brevi parentesi di pensiero aprono gli occhi alla paura e allora, via di corsa, a ritrovare rifugio nel foro dell’amnesia.

Cercare nuovi destini….. non è forse il mio destino?

Vi sono giorni in cui l’equilibrio perennemente instabile, costruito sulla sofferenza e conservato gelosamente nel timore di non sopravvivere, pare crollare per frantumarsi miseramente senza possibilità di proroga. In questi giorni si evidenzia l’inutilità di una lotta che, nel suo tragitto, è già precostituita sino alla fine e che sarebbe inutile accanirsi a volerla modificare. Tant’è l’instinto ha sempre la meglio sulla ragione. L’unica soluzione sarebbe uccidere istinto e ragione ma per ciò è solo questione di tempo.

L’io: acquisizione della coscienza di non essere.

Il mondo è pieno di mostri e da tempo sono ormai certo di appartenere alla loro schiera, ma ciò che credo più mostruoso è il fatto che nessuno di noi ne sia consapevole.

Tutto il resto, oltre il mio spicchio di mondo.

La vita c’è fin che c’è. Quando non vi sarà più, vi sarà comunque ma non più in me.

Il concetto estetico è inscindibile da ciò che noi siamo, tanto è vero che la rinnegazione di ogni forma estetica personale non è altro che una manifestazione, e perciò una conferma, del concetto stesso.

Spesso attribuiamo i nostri insuccessi personali a cause estranee alla nostra responsabilità. Solo se i successi avessero la stessa interpretazione legittimeremmo la negazione di entrambi riuscendo pertanto ad acquisire qualche merito condiviso realmente.