
Comunemente si ritiene che la facoltà di sognare non debba essere annoverata tra le prerogative coscienti del nostro intelletto. Anche il sogno più elaborato viene considerato appartenente ad un settore a se stante, indipendente dalla nostra intelligenza, quasi non competesse la sfera della riflessione. E questo perchè spesso ciò che sogniamo ci appare senza senso logico o perlomeno senza alcun nesso cronologico. E’ mia opinione invece che ogni manifestazione onirica appartenga all’apice della nostra possibilità di pensiero e faccia corpo unico con l’intelligenza rilevabile durante lo stato di veglia. E’ questa una delle poche convinzioni che reputo certamente incontestabili e ciò perchè, a parte la considerazione di Freud, è frutto di un dialogo che feci a me stesso in sogno.