
PENSIERI
Velieri lontani, con vele contorte
spegnete la sete con urla sgomente,
frangete le onde e aprite quel varco
che presto si chiude al vostro passaggio,
lasciando comunque una debole scia
che sol può vedere chi guarda nel buio.
Spandete la spuma più bianca che neve
che vaga lontana ma sempre ritorna,
e ora si posa sull’arena bagnata
inondandola ancora di nuovi pensieri
che presto verranno, com’è successo da sempre,
coperti da un manto che il dolore non sente
e se anche parrà di un colore diverso
sarà zuppo pur sempre solo di sangue vermiglio.
Coi crani scoperti, sempre indifesi
ma aperti al futuro, perciò ancora più forti,
voi che guidate i vostri battelli
voi soli spargete quell’acqua salata,
che spinta dal vento sarebbe diversa,
donando confini che da soli varcate.
Inutili eroi viventi in un’era,
che pure presente è per voi già passato,
lottate al fianco di chi vi ha insegnato,
creando quel ponte sul tempo sospeso
che già d’ora vi unisce soltanto a una stirpe
ch’è a voi uguale ma di eroi futuri.
Ma la nave che vedrà alfine il vostro cervello
unito ad altri fors’anche migliori
è già d’ora perita in un gorgo
che neppure una spiaggia potrà mai salvare.